È un piccolo progetto, un'esplorazione attorno alla parola (e in particolare allo scrivere poesia) e la pratica del ricamo.
Scrivere è quello che piace a me. Ricamare è l'attività preferita da mia mamma.
Tante volte mi sono chiesta perché io non abbia mai imparato nonostante i suoi lavori fossero oggettivamente bellissimi e io passassi tante ore allo stesso tavolo.
Soltanto che mentre lei ricamava, io leggevo o scrivevo. Ero impegnata in cose che non si potevano fare con l'ago in mano. E che richievano la stessa concentrazione e precisione.
Di avanzare punto per punto, parola per parola.
Così ho pensato di andare più a fondo e di lavorare con lei a questi piccoli libri.
Approfondisco una metafora che mi sta parlando e nel frattempo io e lei ci incontriamo in un pezzetto di stoffa adesso che non si può ancora stare insieme.
Ecco le prime scoperte.
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Se la poesia è un filo...
Sopra, sotto la parola cuce il dentro e il fuori,
la punta dell'ago è l'attenzione.
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Anche per scrivere
bisogna fare all'inizio un piccolo nodo e tenersi in sé.
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(La mia mamma, abituata a lavori complessi, lunghi, laboriosissimi, non considera questi dei veri ricami. Sono per lei piccoli giochi, anche un po' inutili. È divertente anche per questo)
stupendo e di ispirazione, grazie