Per i lettori de "Le parole giuste" (Giunti) ho pensato a un gioco a distanza.
Incontrerò on line tanti ragazzi che dovevo vedere di persona. Magari non hanno voglia di riprendere il libro e nemmeno di fare un incontro così, da remoto.
Allora ho pensato che per muovere un po' le acque potevo lanciare loro un'idea di qualche tempo fa e chiedere di pescare una carta e raccontarmi qualcosa.
Sono sette immagini di oggetti che fanno capolino nella storia e condensano temi che mi stavano a cuore mentre scrivevo.
Ho messo delle domande in nero a cui non si deve rispondere, servono solo per riacciuffare la storia, farla un po' risuonare dentro. Le altre domande, quelle colorate, per dire di sé e giocare a raccontarsi.
Similitudini sull'amicizia, aforismi, domande alla palla numero 8, un'immagine un poster una foto che abbiamo nella stanza, un'indagine sulle passioni dei grandi, il racconto di un salvataggio...
Attorno a queste immagini si può parlare insieme, ci si può lavorare a coppie scambiandosi opinioni e interpretazioni.
Le foto possono essere pescate come carte da gioco, scelte a seconda del momento, possono invitare a scrivere, a raccontare, con parole o con immagini, che siano disegni o fotografie.
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