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  • Immagine del redattoreSilvia

Da poco scesi nella pista


In questi giorni, durante diversi incontri dedicati ad "Acerbo sarai tu", mi è capitato di pensare a una poesia della nuova raccolta di Mariangela Gualtieri "Quando non morivo". So bene che la voce che scrive e parla vuole dire molto, molto altro, ma le parole 'acerbo' e 'adolescenza' mi chiamavano forte. E così sono stata a lungo dentro questa poesia per cercare di capire perché.

Allora ho pensato che forse il non essere attrezzati degli adulti davanti all'adolescenza, quando questa si presenta nella sua verità, nel "disordine... in quel disagio d'essere qui e non avere dove"(e non depotenziata, disinnescata), sta proprio nell'intimo confronto a cui l'adolescenza chiama chi è cresciuto. Abbiamo imparato qualcosa? O siamo noi ancora acerbi? Per i ragazzi, da poco scesi nella pista, è normale, persino giusto esserlo. Ma noi? Ora?



Forse gli adulti, guardando quelli che crescono, guardando le loro incertezze, gli errori, le esitazioni, le esagerazioni, vedono le proprie. Non soltanto quelle passate, ma quelle presenti. Eppure siamo in scesi in pista da un po'. E abbiamo avuto maestri. E siamo stati imboccati. Ecco qua. L'adolescenza a volte ci recapita un messaggio. Bocciati. Per chi volesse ascoltare la poesia dalla voce di Mariangela Gualtieri https://www.raiplayradio.it/…/FAHRENHEIT-POESIA-Mariangela-…

Le immagini del libro "Acerbo sarai tu" (Topipittori) sono di Francesco Chiacchio. Questa copia del libro di Mariangela Gualtieri è un dono con cui mi ha soccorso Cristina Montanari prima di un incontro a Imola (dato che avevo appena regalato la mia copia a un'amica. Regalare libri di poesia in generale fa bene).

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