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  • Immagine del redattoreSilvia

Aspettando "Prima che sia notte"

C'è un libro che sta per uscire e che s'intitola "Prima che sia notte". Doveva uscire a fine marzo, in tempo per la fiera di Bologna. Poi le cose sono cambiate e il libro è in attesa, come tanti altri. Ma naturalmente, per me, questo libro non è come tanti altri. Così ho pensato che posso aspettarne l'uscita raccontando ogni tanto qualcosa. Ripubblico qui un breve post che dice come le storie ci aprano a influenze misteriose e illuminanti. Poi proverò ad avvicinarmi ancora.


A marzo esce per Bompiani una storia che ha a che fare con il vedere, il sentire. E il non vedere, il non sentire. È una storia che ha cambiato forma perché dovevo trovare quella giusta e mi ha richiesto tempo. Quando ne dedico tanto a un libro succede che quel tempo poi si allunga nel suo doppio pur avendo finito di scrivere. Resto ferma dentro alla storia anche non potendo più aggiungere parole. Come limatura di ferro verso una calamita, le mie letture e piccoli incontri fortunati si orientano ancora verso quella direzione. Così qualche mese fa mi sono imbattuta in un piccolo libro intitolato "L'indistruttibile" edito in occasione della mostra di Albarrán Cabrera alla Galleria de' Foscherari (Bologna).

Dentro, la stampa di una fotografia grande quanto una cartolina. Leggo le parole sono di Federico Ferrari, filosofo e critico d'arte. Insieme all'immagine, quel breve testo mi colpisce moltissimo. Cerco notizie, scopro il lavoro del duo artistico spagnolo Albarrán Cabrera che diventa subito qualcosa da amare. Trovo anche un pezzo di Federico Ferrari intitolato "Gli occhi di Giulio". Si parla di vedere, di occhi, di paura di non vedere.

Anche qui ritrovo la parola "indistruttibile". Qualche settimana fa, mentre sono in libreria mi dirigo sicura verso "Il dono oscuro". Non conoscevo nulla di questo libro. Leggo che è un saggio sulla cecità. Leggo le prime pagine in piedi. Lo porto a casa certa di avere tra le mani un tesoro. "Il dono oscuro" di John M. Hull è un capolavoro. Oggi a colazione cercavo di raccontarne qualcosa alla mia famiglia. Mi dicono perché io l'abbia preso in mano in libreria e rispondo che sicuramente è stata la copertina a chiamarmi.


Mi fanno una domanda semplice: "Di chi è l'immagine di copertina?". Non ero ancora andata a vedere. Lo faccio davanti a loro. L'immagine di copertina è di Albarrán Cabrera. La storia che sta per uscire è dedicata a Emma e Carlo, miei giovani amici indistruttibili. Qui su Albarrán Cabrera https://albarrancabrera.com/the-mouth-of-krishn






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